Archive for 2009




Il "Povero" Silvio

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Guido Corazziari

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Lino Patruno

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The Beatles

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Bambino della Kinder

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Carlino

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Ghandi

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Anniversario della nascita di



H. G. Wells

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J. Chan

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Pat Bollin

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Adolf Hitler

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G. Depardieu

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Marilù

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Jan Fabre

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Jan Fabre (Anversa, 14 dicembre 1958) è un artista, coreografo, regista teatrale e scenografo belga.


Artista visivo e promotore di una ricerca artistica tesa ad oltrepassare le barriere espressive. Jan Fabre è nipote del celebre entomologo Jean-Henri Fabre.

Dopo aver studiato all’Istituto di Arti Decorative e Belle Arti e alla Royal Academy, all'inizio degli anni '80 dirige ad Anversa i suoi primi spettacoli: Theatter geschreven met een K is een kater e This is theatre like it was to be expected and foreseen (Questo è il teatro come ci si doveva aspettare e prevedere): spettacolo che, soprattutto per la sua lunga durata, (otto ore, dal tramonto all’alba), colpisce il pubblico e gli procura un’immediata notorietà. Nel 1984 presenta alla Biennale di Venezia The power of theatrical madness (cinque ore) che connota ancora più chiaramente il suo stile eccessivo e "crudele", e conferma la tendenza totalizzante e interdisciplinare della sua ricerca. Propone alla rassegna documenta 8 di Kassel la prima coreografia per Dance Sections, preliminare alla realizzazione di Das Glas im Kopf wird vom Glas, presentato nel 1987 al Romaeuropa Festival. Seguono Prometheus Landscape (1988), The interview that dies, The Palace at four o’clock in the morning, The reincarnation of God, (1989), The sound of one hand clapping, quest'ultimo basato su frammenti musicali di Dave Knapik, Bernd Zimmermann e dei Doors. Negli anni '90 realizza Silent Screams, Difficult Dreams (presentato a Kassel a Documenta IX nel 1992), Sweet Temptations, Universal Copyright 1&9 e Glowing Icons.

La passione ereditata dal bisnonno per l'entomologia si ritrova nei suoi quadri e sculture (la serie Fairy-tales and Spiders o le grandi tele di The flying cock e The road from the Earth to the stars is not smooth). Tra le ultime regie teatrali si ricordano The end comes a little bit earlier this century. But business as usual (1999), As long as the world needs a warrior’s soul (2000, a partire dal testo di Dario Fo Io, Ulrike, grido!), Je suis sang (2001), Het zwanenmeer (2002), Parrots & guinea pigs (2002), Angel of death (2003), Elle était et elle est, meme (2004), Etant donnés (2004), Quando L'Uomo principale è una donna (2004).

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Teresa Romano


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Jonny Depp
marker sketch

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primo sketch



secondo sketch



colorato in photoshop
J. Ratzinger

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Pasquale Bellini

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Honorè Daumier

Honoré Daumier (Marsiglia, 26 febbraio 1808 – Valmondois, 10 febbraio 1879) è stato un pittore, scultore, litografo e caricaturista francese. È noto soprattutto per le sue vignette di satira politica realizzate con la tecnica litografica.

I primi anni
Honoré-Victorin Daumier nacque il 26 febbraio 1808 a Marsiglia da Jean-Baptiste-Louis, vetraio, restauratore e poeta, e da Cécile-Catherine Philip. Il padre si trasferì nel 1814 a Parigi, sperando di ottenere successo con la sua opera poetica: il 25 novembre 1815 presentò il suo poema Un matin de printemps al conte d'Artois, che gli favorì l'ingresso negli ambienti letterari e gli procurò la carica di spedizioniere alla Caisse d'Arbitrage, così che, nel 1816, da Marsiglia la famiglia poté raggiungerlo a Parigi.
Tuttavia, e malgrado il discreto successo della tragedia Filippo II, rappresentata nel 1819, le condizioni economiche della famiglia Daumier si mantennero precarie tano che le continue minacce di sfratto costringevano la famiglia a cambiare frequentemente abitazione, e a dodici anni, nel 1820, Honoré deve mettersi a lavorare come apprendista fattorino e, l'anno dopo, come commesso nella libreria Delaunay. Mostrando inclinazione per il disegno, il pittore Alexandre Lenoir, amico del padre, gli impartì lezioni di pittura e, nel 1823, si iscrisse nella privata Académie Suisse.
Dal 1825 fu apprendista nella litografia Belliard, e iniziò dal 1829 a collaborare con il giornale umoristico «La Silhouette», che uscì dal 1829 al 1831, impegnandosi subito nella polemica politica anti-monarchica: una delle sue prime litografie fu infatti Le vieux drapeau (La vecchia bandiera), opponendo alla vecchia ma riesumata bandiera borbonica il glorioso tricolore della Repubblica e di Napoleone.

La satira politica
Nel luglio 1830 partecipò alla Rivoluzione che abbatté la monarchia di Carlo X e consegnò - dopo vari contrasti - il potere a Filippo d'Orléeans, riportando durante gli scontri con l'esercito una ferita da sciabola alla fronte. Passò a collaborare dalla fine dell'anno al 1835 con il giornale «La Caricature», diretto da Charles Philipon e Gabriel Aubert, dove il 15 dicembre 1831 comparve una caricatura del re Luigi Filippo che, con il nome di Gargantua, divora le risorse del popolo e corrompe i deputati dell'Assemblea Nazionale. Per questo motivo il 23 febbraio 1832 venne processato e condannato a sei mesi di carcere e alla multa di 500 franchi, iniziando a scontare la pena il 31 agosto.
Liberato il 14 febbraio 1833, andò a vivere da solo, e continuò a prendere di mira Luigi Filippo - rappresentato costantemente con il volto a forma di pera - e il governo conservatore e corrotto al potere in Francia, collaborando, oltre che con La Caricature, anche con il giornale «Le Charivari»; cominciò ad affrontare la scultura in terra per lo più non cotta e, poco più tardi, dipinse le prime tele. Proprio a causa della mancata cottura delle sue sculture, queste si sono per lo più perdute, mentre molte tele, preparate spesso in modo inadeguato, si deteriorarono molto presto, presentando crepe e alterazioni del pigmento.
I provvedimenti contro la libertà di stampa, emanati dal governo il 29 agosto 1835, che soppressero o sottoposero a pesante censura i giornali satirici, lo costrinsero a mutare i temi delle litografie, indirizzandosi a soggetti di costume. Collaborò così all'illustrazione del mensile letterario «La Chronique de Paris», fondato nel 1836 da Balzac, del quale illustrò successivamente anche alcuni romanzi.
A causa dei molti debiti accumulati, nel 1842 gli furono pignorati i mobili di casa. Il 16 aprile 18462 febbraio, un figlio vissuto pochi mesi. sposò la sarta Marie-Alexandrine Dassy dalla quale aveva già avuto, il 2 febbraio, un figlio vissuto pochi mesi.


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Prof Rosanna Pucciarelli

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Prof. Maria Vinella

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Prof. Lia De Venere (versione digitale)

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Michelangelo Cavone

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Franco Coviello Accademia di Belle Arti di Bari

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Paola Carnimeo Accademia di Belle Arti di Bari

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Niki Vendola

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Sean Gardner

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Mara Maionchi

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Mi conscenta

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HUGH LAURIE



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PABLO PICASSO


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GIULIO ANDREOTTI


Giulio Andreotti

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JIM CARREY


Jim Carrey

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